Musica, - chiave d'argento che apri le fontane delle lacrime, ove lo spirito beve finchè la mente si smarrisce; soavissima tomba di mille timori, ove la loro madre, l'Inquietudine, simile a un fanciullo che dorma, giece sopita nei fiori... (P. B. Shelley)

05/03/08

Horror Vacui


Rifletto dentro uno specchio la mia faccia

mentre il freddo di questa stanza

è come la stretta di un gigante che mi abbraccia,

un brivido mi afferra la gola per buttarmi giù.

C'è il letto vuoto ed il silenzio sul quale scivolo.

Ma basta un attimo

ed alimento con gli occhi il mostro,

morboso di paure, già pregusta il suo trionfo.

Ma non le vedi? Parole che ti rotolano addosso.

La vita ride di te e tu fissi i tuoi stessi piedi.


E non sento più l'effetto che fa

Guardo la città dall'alto

Mentre i mostri arrivano

E non ti accorgi che ora sei unico

Arriva il mostro e tutti applaudono


E poi ci sono quelle volte in cui mi do fastidio da solo

e poi ci sono quelle volte in cui mi do fastidio che mi do fastidio da solo

Ma cosa devo fare per farmi andare bene:

testate contro il muro o preferisci uscire?

da questa apatia generazionale del cazzo

alimentata a strisce per meglio scappare da una realtà di fatto?

Che cosa vedi? Mia giovane mente assiderata

con mille amici su myspace e un'altra cena in solitaria


E non sento più l'effetto che fa

Guardo la città dall'alto

Mentre i mostri arrivano

E non ti accorgi che ora sei unico

Arriva il mostro e tutti applaudono


E disteso qui

sento la testa che urla,

la lingua che tace,

portami via da qui,

ora che vorrei nascondermi,

ora che non so resistere,

ora che vorrei solo fuggire lontano da qui.

Ora che son disteso qui,

ora che con la mia testa che urla,

ora che la mia lingua tace, portami via di qui.


E non sai più chi sei, cosa vuoi e in cosa credi


(Il Mostro - Linea 77)

Nessun commento: